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GEA DALDINI SI RACCONTA A WHEELSANDHEELS

Gea Daldini si racconta a Wheelsandheels

A Wheelsandheels si racconta Gea Daldini, navigatrice e fotografa ticinese, sempre impegnata nei weekend di gara che con passione vive e condivide con suo fratello Kim. Gea sta macinando tanti chilometri ed esperienza in questi ultimi anni per prepararsi a sfide sempre più grandi.

1. Come ti sei avvicinata al mondo dei motori e dei rally in particolare? Hai mai pensato a prendere parte a gare in circuito?

Fin da quando ero piccolina i miei genitori mi hanno sempre portata a vedere la gara di casa, ossia il Rally del Ticino e le gare vicine dei paesi confinanti.

Durante il mio “piccolo” percorso sportivo ho avuto modo di partecipare a gare di rally in circuito come l’Adria Rally Show ed il Motors Rally Show a Pavia.

2. Il rally possiamo dire è un pò un affare di famiglia, spesso gareggi affiancando tuo fratello? Che rapporto avete e come vivete questa esperienza condivisa?

Ho corso la mia prima gara con mio fratello, per fortuna avendo avuto la possibilità in passato di provare con lui diversi tracciati avevamo già un buon feeling, riconfermato poi dalla gara fatta. Gli sono molto grata per l’opportunità che mi ha dato.

Da lì in poi ho avuto la possibilità di affiancare altri piloti elvetici e italiani fino a trovare due piloti con cui posso dire di aver stabilito un bel equipaggio, oltre chiaramente a mio fratello.

3. Hai nel tuo palmares molte partecipazioni in questi anni, quale gara porti nel cuore e perché?

Una gara che porterò sempre nel cuore è sicuramente il Rallye Mont-Blanc a Morzine, in Francia, dove c’é stata una riconferma di fiducia da parte della mia pilota. Non era semplice per me correndo in lingua francese anziché la mia lingua madre.

Una gara titolata appartenente al Campionato Svizzero di Rally e al Campionato Francese, è molto importante e mi ha dato soddisfazioni per questo la considero la gara che porto con immenso piacere nel cuore.

4. Come ti prepari a una gara?

Prima di essere sul campo gara c’é una serie di documenti da preparare e compilare, c’é lo studio del percorso e l’organizzazione dell’evento stesso. Una volta presenti sul campo gara, prima di mettere tuta e casco ci sono le verifiche tecniche e sportive, in cui si prende visione di tutti i documenti preparati in precedenza.

Nel mentre ci sono da fare anche le ricognizioni del tracciato della gara, dove tramite road book , libro del percorso per intenderci, io e il pilota scriviamo le note che poi gli detterò in gara. Quello é il momento migliore per creare un buon feeling tra l’equipaggio.

5. Cambi spesso compagno/compagna di gara, a parte la coppia con tuo fratello, si crea più sintonia per te in un equipaggio total pink oppure no?

Durante i miei primi due anni di corse ho avuto l’occasione di correre con diversi piloti e accumulare esperienza su diverse auto. Negli ultimi due anni invece si è instaurato un determinato feeling di fiducia con un paio di piloti con cui abbiamo creato un vero e proprio equipaggio. Con mio fratello invece, quando c’é l’occasione si fa una gara insieme, ma é l’eccezione. Come me lui ha il suo navigatore di fiducia, di conseguenza io subentro solo in caso di una sua assenza.

6. Nella vita sei una fotografa, hai mai pensato di farlo nel mondo dei motori? Se si quale foto vorresti essere tu a scattarla?

La passione per la fotografia è nata quando avevo 11 anni proprio durante una gara di rally, e da lì in poi ho seguito sempre di più le gare a bordo strada con la mia Canon, dopodiché nel 2019 ho cominciato a correre in macchina e ho purtroppo abbandonato un po’ la fotografia.

Le foto che prediligo scattare sono le foto ritratto degli equipaggi in gara.

7. Le donne nel motorsport sono in aumento ma sono ancora poche, cosa faresti per poter aumentare la loro presenza e cosa ne pensi delle iniziative che stanno nascendo e facendo il loro corso?

Sicuramente ci sono ancora parecchie differenze tra donna e uomo, ma questo é legato al fatto che in generale le passioni di una donna sono ben altre rispetto a ciò che riguardano i motori e il motorsport. Per avvicinarti a questo mondo, soprattutto per una donna serve avere passione. Se quest’ultima non c’é, é pressoché inutile “convincere” qualcuno a fare qualcosa che non gli piace… Donna o uomo che sia.

8.Hai un personaggio uomo o donna a cui ti ispiri?

Non ho un personaggio a cui mi ispiro a dire la verità, mi piace imparare e osservare dai navigatori, anche dai piloti con maggiore esperienza. Cerco di “rubare” il mestiere il più possibile, seguendo e ascoltando i consigli da chi mi piace di più a livello professionale.

9. Raccontaci un tuo sogno per il futuro.

Per il futuro il mio obiettivo è quello di migliorarmi a livello sportivo, un buon modo per fare questo sarebbe iscrivermi a dei campionati importanti, cosa su cui sto lavorando. Cerco di incastrare tutto tra il mio lavoro privato, e quello da navigatrice.

 

Grazie a Gea Daldini per essersi raccontata a Wheelsandheels e un grande in bocca al lupo per il proseguo della stagione 2023

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