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LABCardi: quando la passione si trasforma in eventi di lusso

LABCardi: quando la passione si trasforma in eventi di lusso

LABCardi un progetto ambizioso e vincente, nato da una donna che permette alla passione dei motori di trasformarsi in eventi di lusso.

Riportiamo di seguito l’articolo di Silvia Giorgi che potete ritrovare , anche nella versione inglese, al seguente link clicca qui.

Silvia e Barbara hanno in comune la conoscenza di Wheelsandheels. Un evento fortuito ha voluto che fossero insieme in una delle puntate del nostro #ilsalottodiwheelsandheels e cosi è nata questa intervista. Conosciamo meglio la ideatrice di LABCardi.

Lei si chiama Barbara Cardilli. È una donna forte, vitale, carismatica. Ha dentro di sé l’energia ed il calore dell’Italia di cui è originaria anche se dalle Marche ha poi vissuto ovunque, prima di fermarsi a Dubai. Barbara è un’esperta di marketing che ha lavorato nel dorato mondo della Formula 1 organizzando eventi di lusso per il Yas Marina Circuit e non solo. Ha organizzato tantissimi eventi prima che il periodo del Covid le lanciasse una nuova sfida: aprire LABCardi, il suo laboratorio che organizza eventi mozzafiato di tutti i tipi. Andiamo a conoscerla meglio.

Come è iniziata la tua passione per il motorsport?

Da buona italiana e Ferrarista la passione per i motori c’è sempre stata. Io vivevo al confine con l’Emilia Romagna che è la terra dei motori e quindi molto spesso passavo del tempo lì con la mia famiglia. Si è rafforzata quando ho avuto un colloquio di lavoro al Circuito di Yas Marina. Loro erano molto interessati a me per il mio profilo, in quanto venivo da un’esperienza lavorativa in Medioriente per Giorgio Armani. Prima ho lavorato anche nel settore dell’hospitality, in quanto ho collaborato all’apertura di diverse catene alberghiere. Il marketing è la mia passione, che porto con orgoglio e professionalità, nel motorsport ed in altri settori in cui ci sono molte opportunità: basta saperle cogliere.

A proposito di cogliere le opportunità: sei partita dalle Marche per approdare a Dubai, un bel cambiamento. Come è nata questa tua avventura?

Sono stata molto all’estero anche durante i miei studi, vivendo esperienze lavorative molto formative. Ho vissuto in Regno Unito, Parigi, Stati Uniti, Medioriente per il primo lavoro in Qatar. Consisteva in gestire diversi eventi collaterali in MotoGP. Poi è arrivata la chiamata dal management di Giorgio Armani per l’apertura del suo hotel. Ho colto con orgoglio l’opportunità e sono approdata a Dubai con tutti i miei sogni nella mia valigetta. Lavorare con Armani è stato fantastico, lui è un perfezionista e ho imparato tantissimo.

Abbiamo organizzato l’apertura ed era un evento straordinario con tutte le persone importanti, curando al massimo i dettagli e con tutte le attenzioni. Sono cresciuta nella sua scuola, che mi ha insegnato che la cura del dettaglio è fondamentale. Dopo un anno, il contratto è terminato e volevano mandarmi a Milano, New York, India per aprire altri hotel ma io volevo rimanere in Medioriente. Sono entrata nel mondo del motorsport grazie all’opportunità datami dal circuito di F1 di Abu Dhabi. Sono rimasta lì per nove anni.

Quali erano i tuoi compiti in azienda?

Mi sono trovata molto bene con loro! Ho gestito i maggiori account, clienti importanti anche governativi. Inoltre, curavo negoziazioni molto interessanti in F1, dalla vendita all’hospitality. Tuttavia, non è importante solo il GP ma anche quello che succede intorno alla F1. Molti circuiti si spengono, Yas Marina Circuit invece è sulla cresta dell’onda anche dopo il GP. Ho negoziato molti eventi speciali, fra cui le Special Olympics e gare con diverse monoposto. Durante quegli anni ho conosciuto tanta gente del jet set internazionale influente.

Da donna, hai avuto modo di rapportarti anche alla figura della donna in un mondo prevalentemente maschile. Cosa hai notato?

Siamo in poche, è un gap che si ripresenta, c’è ancor strada da fare per noi. È un mondo maschile con pochissime donne ma ci siamo. Sarebbe bello che fossimo di più.

Hai creato una tua realtà: LABCardi. Di che si tratta?

Con il Covid sono cambiate un po’ di dinamiche così ho aperto il mio laboratorio di idee creative. Ci sto quasi tutto il giorno, è il mio mondo creativo. Per il nome, ho scelto Cardi: era il mio soprannome a scuola.

Il logo, invece, è stato disegnato da una mia amica di Washington. Rappresenta uno dei miei account preferiti: quello di Pirelli. È uno pneumatico con la lettera “C” che rappresenta me. Lo pneumatico infatti rimane aperto, a simboleggiare il mio laboratorio: automotive, sponsorizzazione e negoziazione in diversi settori del luxury.

Chi è il candidato ideale per lavorare in LABCardi?

Mi piace circondarmi di talenti con voglia di costruire, pieni di ideali, passione e soprattutto creative perché’ è bello avere un mix di culture che permettono di ampliare diverse conoscenze.

Ho imparato nel mio lavoro che la chiave vincente è flessibilità e collaborazione.

Qual è l’evento lussuoso che hai organizzato che ti è piaciuto di più?

Nel Medioriente ne ho organizzati tantissimi di eventi lussuosi bellissimi, anche top luxury. Uno degli eventi che ricordo con piacere è il lancio di un nuovo Richard Mille da donna, dove le invitate erano esclusivamente parte della stretta cerchia della famiglia reale.

Parliamo del presente e del futuro di LABCardi: chi è il cliente abituale a cui si rivolge?

LABCardi si rivolge a brand di lusso che desiderano elevarsi e crescere nel mercato. Con la nostra collaborazione siamo lieti di offrire i nostri servizi di consulenza marketing, sponsorship e organizzazione eventi.

Attualmente stiamo sviluppando ad accrescere strategie con I nostri partner in diversi settori tra cui F1, automotive, golf, football, yachting & fashion brands. Per saperne di più, potete contattarci ad info@labcardi.com o visitare il sito www.labcardi.com

Questo articolo di Silvia Giorgi è portatore di quanta creatività , determinazione e forza abbiano le donne come Barbara nel costruire i propri progetti e seguire i propri sogni. In aggiunta è segno di grande supporto tra donne che condividono la stessa passione. Creare una rete è importante ed è la strada giusta per creare grandi cose.

 

Anna Mangione

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