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VANESSA MIENTUS : LA DONNA CHE PROGETTA GLI AUTODROMI

Vanessa Mientus : la donna che progetta gli autodromi

Dietro a un circuito possiamo  dire che c’è anche una donna nella campo di progettazione degli autodromi, si tratta di Vanessa Mientus .

Dopo gli studi di architettura, Vanessa  si è specializzata proprio nella costruzione di piste da corsa.  Da allora lavora in tutto il mondo ai percorsi di Formula 1, da Abu Dhabi a Austin. In un settore tipicamente maschile, la giovane ha raggiunto la pole position grazie a talento e ambizione.

Vanessa Mientus, 39 anni, ha già lavorato sui circuiti di F1 in diversi continenti tra cui quello di Città del Messico. La progettazione e la costruzione di piste da corsa sono considerate tra le discipline più nobili nel settore delle costruzioni. Vanessa nelle varie interviste racconta che quando si inizia da zero, dal primo schizzo al primo colpo di pala passa circa un anno e mezzo. La difficoltà principale consiste nel fatto che quasi tutti i nuovi circuiti per auto da corsa vengono costruiti lontano dalle città a causa del rumore e delle loro dimensioni. Questo richiede la realizzazione di un’infrastruttura completa, comprese le strade di collegamento con il cantiere e la rete elettrica.
La topografia, i confini dei terreni, o anche la tipologia della costruzione sono alcuni dei punti chiave che influiscono sull’architettura e sulla configurazione dei tracciati. Senza dimenticare la destinazione d’uso. Per i circuiti di F1 sono necessari un lungo rettilineo e alcuni punti di frenata in cui poter effettuare i sorpassi. Le piste per le moto, invece, hanno molte curve più rotonde

Anche le esigenze dei visitatori sono molto cambiate e sono fondamentali. Gli spettatori non vogliono solo seguire la gara, desiderano un intrattenimento a 360 gradi. prima si offrivano solo cibi e bevande , ora ci sono anche concerti e questo prevede di tenerne conto nella progettazione.

Ma come è entrata in contatto con il mondo dei motori e dei circuiti tanto da progettarli?
Tutto è cominciato nel 2007 ad Aachen, una cittadina di 250.000 abitanti. Vanessa Mientus ha appena terminato gli studi di architettura e cerca lavoro. Vorrebbe viaggiare e scoprire il mondo, ma riceve una proposta da Hermann Tilke, un ingegnere edile che progetta e costruisce hotel, centri commerciali e ospedali con la sua azienda di Aachen ed è anche leader di mercato nella costruzione di circuiti per gare in tutto il mondo. Abu Dhabi, Malaysia, Bahrein, Austin: quasi tutti i progetti dei più recenti circuiti di Formula 1 sono stati realizzati da questa azienda.

Fino a quel momento, Vanessa non aveva avuto alcun contatto con il mondo delle corse. E improvvisamente, tutta la sua vita ruota attorno ad automobili, curve e asfalto. Una vera sfida che spesso prevede  ragguagli e anche domande che inizialmente erano ingenui e poste da una voce non esperta. Ad esempio, nel corso di un incontro importante, chiede come si chiamano “quegli affari bianchi e rossi” che si trovano ai bordi della pista.  I cordoli.
Improvvisare, scendere a compromessi, trovare soluzioni. La costruzione del circuito da corsa è una sfida che la perfezionista Vanessa Mientus ha raccolto con entusiasmo.

Un’ulteriore difficoltà di Vanessa nel lavoro è il semplice fatto di essere una donna. Le donne non sono molto presenti non solo nella Formula 1, ma anche nel settore delle costruzioni dei circuiti da gara. Soprattutto nelle posizioni di gestione progetti. La tecnologia è arrivata al XXI secolo, ma buona parte dell’ambiente rimane maschile. Molti la guardano dall’alto in basso e dubitano delle sue competenze. Non di rado, Vanessa Mientus viene scambiata per l’assistente di qualcuno.

È una lotta di nervi, logorante, soprattutto dal punto di vista mentale. Racconta che dopo il lavoro, a volte, si è trovata sul punto di piangere, ma questa l’ha resa più forte. Il ruolo della donna eccezionale che si inserisce in una sorta di casta non le è per nulla congeniale. Perché tanto parlare di questioni di genere, si chiede. Dopo tutto, l’importante è come si svolge il proprio lavoro.

Quando, il 1 novembre 2009, i bolidi della Formula 1 percorrono per la prima volta il Circuito di Yas Marina di Abu Dhabi , il primo circuito nel quale Vanessa ha lavorato,  lei si trova ad Aachen davanti alla TV ed è molto orgogliosa. È una sensazione inebriante, dice, vedere quello per cui si è lavorato per notti intere.

Nella primavera del 2014, le si presenta una nuova opportunità: deve partire immediatamente per Città del Messico. L’Autódromo Hermanos Rodríguez, che un tempo ospitava il Gran Premio di Formula Uno del Messico, deve tornare a essere degno di una gara di Formula 1. Vanessa capisce immediatamente che, se vuole fare carriera in questo settore, deve cogliere al volo questa occasione.

Quando i lavori di ricostruzione della pista dell’Autódromo Hermanos Rodríguez a Città del Messico si concludono e la pista di Formula 1 è terminata, Vanessa deve tornare in Germania  ma medita l’idea di girare il mondo o per lo meno tornare in Messico.

Totalmente inattesa, arriva una proposta di lavoro in Messico dove Vanessa gestisce le Track Operations dell’Autódromo Hermanos Rodríguez, il circuito di Formula 1 di Città del Messico alla cui costruzione aveva partecipato in prima persona. Il suo lavoro consiste nell’assicurarsi che, prima di una gara, tutto sia conforme alle normative della classe premier degli sport motoristici, in particolare per quanto riguarda la sicurezza. Anche questo lavoro viene gestito in completa autonomia per la prima volta, e prima di ogni gara è nervosissima.

E dopo cosa l’attende?  “Scriverò finalmente la mia tesi di architettura, che giace da anni sulla mia scrivania.” L’unica cosa certa è che avrà a che fare con l’asfalto. “L’asfalto può sembrare poco interessante, come argomento”, dice Vanessa Mientus. “Ma è lì che mi porta la mia passione.”

 

 

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